“Con questo programma politico-amministrativo, rivoluzionario ma realistico, vorrei dare ai cittadini lissonesi la chiave per aprire la porta che potrà garantire loro una speranza di futuro sostenibile e desiderabile, metterli in sicurezza, in un mondo e in un territorio che stanno diventando piuttosto complicati e difficili.”


Fabrizio Cortesi, candidato sindaco per la lista indipendente di Europa Verde.


PER UNA LISSONE PIU’ VERDE, SOSTENIBILE, EQUA, SOLIDALE PER TUTTE E PER TUTTI


 Lo sfruttamento illimitato e incondizionato delle risorse del pianeta ha determinato l’attuale crisi climatica, ambientale e sociale che oggi impone scelte politiche in grado di portare l'Italia e l'Europa verso la transizione economica dell’ecologia.

Un ruolo strategico per raggiungere questo obiettivo lo avranno le città: le loro amministrazioni dovranno adottare scelte verso la modernizzazione, l’innovazione, la  risoluzione della crisi climatica e sociale, coerentemente con gli obiettivi posti dall’Europa, ma non senza ripescare dalle buone pratiche e dalla saggezza del passato.

I miliardi del Next Generation Eu rappresentano un’occasione storica ed irripetibile per riprogettare l’Italia e Lissone può e deve essere la città modello in Brianza e disegnare un esempio di città moderna, tecnologicamente avanzata, socialmente giusta ma al contempo ritrovare le tradizioni. Lissone deve attuare in modo completo il processo di conversione ecologica fino a consentirle di diventare “carbon neutral” molto prima dei target europei (2050), coinvolgendo famiglie e imprese per aiutarci in questo importante obiettivo.

Giustizia climatica e giustizia sociale dovranno essere il focus di ogni prossima azione politica: l’emergenza climatica e ambientale va affrontata partendo dall’attenzione agli ultimi, di chi ha meno diritti (inclusi gli animali selvatici) al benessere collettivo e alla valorizzazione dei beni comuni.

Un aspetto di rilievo sarà la cultura e la visione legata alla parsimonia e alla cura dell’ambiente e delle risorse, del suolo, la semplificazione, da contrapporre al concetto di sviluppo insostenibile proposto fin qui dall’attuale politica, soprattutto nell’attuale e perdurante contesto economico altamente inflattivo e di scarsità e competizione di risorse naturali che se non gestito, creerà grandi impatti sociali.

È necessario quindi un programma di radicale cambiamento per reindirizzare la politica del paese vista fin qui e rendere Lissone una città sempre più sostenibile, solidale, in sinergia con Monza-Brianza e la città Metropolitana.

Ecco i punti principali, i cardini della svolta sostenibile sui quali la nostra lista politica concentrerà gli sforzi dell’Amministrazione nei prossimi anni per mettere al sicuro tutti i suoi cittadini e l’ambiente che ci ospita, la nostra casa comune, che da oggi in poi non sarà mai più maltrattata.


PERCHÉ IL PROGETTO “LISSONE ECOLOGICA E SOSTENIBILE”

Ambiente e clima. La crisi climatica è ormai sotto gli occhi di tutti: una città canadese consumata dal fuoco in 15 minuti, la Sardegna con migliaia di ettari e alberi secolari in fiamme, la Germania flagellata dalle inondazioni, condizioni atmosferiche sempre più estreme che vedono alternare periodi di siccità a nubifragi fino a qualche anno fa inimmaginabili alle nostre latitudini, lo scioglimento sempre più veloce dei grandi ghiacciai, sono fenomeni che non possiamo più ignorare.

Solidarietà sociale. La crisi sociale non è da meno: la pandemia da Covid 19 ha acuito le disuguaglianze, l’inflazione alle stelle ha effetti iniqui tra ceti sociali, chi ha bisogno non deve essere lasciato indietro, i giovani chiedono un  sistema scolastico efficiente e garanzie per il loro futuro nel mondo del lavoro.

Diritti. La lotta per i diritti è nel DNA della nostra forza politica. Parità di genere e rispetto delle diversità, il principio di inclusività, sono punti fermi per conseguire effettiva uguaglianza e pace sociale. Tutti gli esseri viventi vanno rispettati.


PERCHÉ A LISSONE

Gli obiettivi di transizione ecologica che NOI porremo per il nuovo mandato cittadino saranno ambiziosi ma concreti. Lissone ha un’occasione irripetibile, temiamo l’ultima, per cercare una guida che abbia visione, progetti e competenza per sterzare la rotta che l’ha portata fin qui a sbattere contro l’iceberg della catastrofe ambientale e sociale e il nostro gruppo ha ben chiari gli obiettivi e la modalità che la nuova gestione dovrà intraprendere per condurci fuori dalla crisi, che non è solo la crisi globale e nazionale, ma proprio quella causata al paese e al tessuto sociale da una politica che non è certamente stata all’altezza.

Siamo convinti che un ruolo strategico per l’intero Paese lo avranno proprio le città purché sappiano rinnovarsi anche nella cultura e nella visione e crediamo che Lissone potrà e dovrà contribuire a fare localmente la propria parte, dando l’esempio, del fondamentale principio “agire localmente, pensare globalmente”.


I punti cardine del programma


  1. Una politica al servizio del cittadino e dei più deboli (anche degli animali). Un’amministrazione trasparente, aperta: le agende di sindaco e assessori saranno pubbliche e consultabili
  2. Sostenibilità, Equità, Solidarietà, Ambiente, guideranno l’agenda
  3. Stop assoluto al consumo di suolo, al nuovo residenziale, all’incremento della popolazione; revisione e reset urgente del PGT: solo efficientamenti energetici; comunità energetiche-solidali
  4. Rinaturalizzazione del territorio, foreste urbane e naturali, stop potature selvagge: ogni albero sarà un bene inviolabile. Orti naturali condivisi. Una città giardino. Divieto assoluto di caccia
  5. Riduzione del traffico veicolare privato e merci, ampia pedonalizzazione del centro, piste ciclabili, mobilità sostenibile, potenziamento mezzi pubblici e condivisi, riduzione limiti velocità, verso zero incidenti
  6. Ridefinire il concetto di sviluppo: da oggi si svilupperà solo il ben-essere della popolazione e la qualità della vita, con relativo assessorato del ben-essere equo
  7. Stop alla proliferazione dei centri commerciali e catene internazionali periferici, si al rilancio di economia piccola, artigianale, famigliare, negozi e botteghe di quartiere, diffuse. Riduzione dei rifiuti. Cambio modelli alimentari
  8. Azioni per la sicurezza in città; Stop al vandalismo e furti con tecnologia, prevenzione, controlli, educazione.
  9. Cultura e educazione prioritarie, biblioteca aperta fino a sera, centri aggregazione per famiglie, giovani, anziani.
  10. Task Force per fronteggiare l’ondata di crisi economica, inflattiva in arrivo e per attuare una conversione economica dell’ecologia e dei paradigmi sociali, creare nuovo lavoro, nuove professioni sostenibili.


CONTESTO, VISIONE D’INSIEME, URGENZE E PRIORITA’

Nel contesto della conclamata (ancorché spesso solo sul piano retorico), quanto oggettiva, emergenza ambientale, oltreché economica, che sta affliggendo il mondo intero, città importanti come Lissone non possono giocare il ruolo di semplici spettatori in attesa che altri trovino delle soluzioni a problemi cui la nostra città di fatto attivamente contribuisce.

- il 9 luglio 2021 è comparso sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il regolamento che fissa per tutti gli stati dell’Unione l’obiettivo vincolante di conseguire, entro il 2030, la riduzione del 55% (rispetto al 1990) delle emissioni di CO2 e altri gas climalteranti (GHG) per poi conseguire (anche questo come obiettivo vincolante) la totale parità del carbonio (emissioni non compensate pari a zero) entro il 2050,

- il 7 agosto 2021 è stata resa pubblica la prima versione del rapporto 2021 dell’IPCC (International Panel on Climate Change delle Nazioni Unite) sul cambiamento climatico, nel quale si rileva che l’incremento della temperatura superficiale media del pianeta sta procedendo con una velocità superiore a quanto precedentemente previsto,

- la conurbazione di tutta l’area monzese e certamente Lissone ha da tempo una pessima qualità dell’aria.

In tutto ciò città come la nostra, come tutte le città similari, hanno un ruolo attivo come emettitori netti di GHG e consumatori di energia, avendo un tessuto urbano e industriale rilevantissimo, ad alta densità e intensità. Considerati gli obiettivi di drastica riduzione da conseguire entro approssimativamente un decennio, la nostra amministrazione predisporrà una strategia e delle azioni adeguate ed efficaci

Per sapere quanto Lissone impatti globalmente sul clima e sull’ambiente e quanto e se eventuali specifici provvedimenti risultino efficaci al fine della riduzione delle emissioni, la città verrà dotata entro fine 2022 di un bilancio del carbonio. Metteremo poi in pratica, metodiche appropriate al fine di monitorare l’efficacia delle politiche di riduzione perseguite.

In particolare poi, per coerenza, ogni singola proposta di nuova attività o intervento sul territorio comunale dovrà essere accompagnata da un bilancio delle emissioni climalteranti, oltreché inquinanti, redatto da un soggetto qualificato e indipendente: se l’attività o l’insediamento, oltre ai tradizionali altri vincoli di sicurezza, risulta comportare un aumento delle emissioni climalteranti rispetto alla condizione di partenza, esso non potrà essere autorizzato, a meno che contestualmente e in modo direttamente verificabile venga attivato anche un processo che porti alla rimozione dall’atmosfera di una quantità di GHG pari a quella emessa. In questo non si dovrà fare nessuna concessione al greenwashing come purtroppo abbiamo visto anche recentemente da alcuni impattanti attori industriali locali, che diventano sempre più incompatibili con il nostro territorio. Costruire una palazzina ha un contributo carbonico immenso, oltre che tanti altri impatti: andranno considerati, oltre al fabbisogno considerando il patrimonio invenduto e sfitto, prima di concedere qualunque permesso edilizio o di dare esecuzione ai permessi pregressi. 

Per il contenimento del mutamento climatico in atto e per la mitigazione dei suoi effetti ricopre un ruolo essenziale anche il suolo. Al riguardo da anni si parla di necessità di porre fine ad un consumo che però ha continuato e continua ad avvenire con ritmo inaccettabile. Stando al rapporto ISPRA 2021, i dati brianzoli e soprattutto lissonesi sono drammatici, con oltre il 75% di superficie ormai ricoperta artificialmente, e piani per continuare (vedasi il progetto “Pratone”, che VA FERMATO), con ulteriore impermeabilizzazione del suolo, danno alle falde, compromissione dell’invarianza idraulica. Il PRG dovrà gestire questa tendenza. Faremo da subito perciò un reset urgente del PGT che azzeri per davvero consumo di suolo e nuove costruzioni. La stessa popolazione non dovrebbe più aumentare, ma continuando a concedere trasformazioni di edifici artigianali in palazzine, come vediamo ormai ovunque, si va in direzione esattamente opposta anche se non si consumasse più suolo: fermeremo le trasformazioni di area e di uso.

Metteremo in bilancio comunale il costo immenso, anche economico, del suolo ricoperto: non soltanto il costo in termini ecosistemici causato dalla perdita di suolo libero (che già dovrebbe essere più che sufficiente per indurre politiche di arresto del consumo di suolo e di sostegno al riuso/recupero del patrimonio edilizio inutilizzato esistente, attraverso una norma nazionale da anni evocata eppure mai seriamente discussa, ma soprattutto puntare soltanto sugli efficientamenti energetici dell’esistente), ma anche il costo medio subito sotto il profilo economico: 100.000 euro/anno per ciascun ettaro di suolo impermeabilizzato (calcolato da ISPRA), ovvero una media di 10 euro/anno per ogni metro quadrato.

Una cifra importante, un costo rilevante che una volta calcolato nei bilanci di Lissone renderà palese e tangibile il danno immenso e irreversibile– anche economico/finanziario – patito dalla nostra comunità per opera di politiche opposte al bene comune perseguite fino ad ora.

Emissioni climalteranti e inquinamento sono direttamente connessi con due attività fondamentali: lo smaltimento dei rifiuti e l’uso dell’energia. Svilupperemo una strategia per ridurre a monte la produzione di rifiuti ed il consumo di energia. Faremo pressione e controlli su Gelsia e attiveremo la tariffazione puntuale sulle tipologie di rifiuti, con lo scopo di ridurli alla fonte, ancora prima di pensare a differenziarli, oltre che puntare su una velleitaria o presunta economia circolare. Faremo accordi e pressioni sui produttori, venditori e con i supermercati per ridurre drasticamente plastica e imballaggi, forti anche dei regolamenti e target europei. Quindi le priorità dovrebbero essere, in ordine: forte riduzione dei rifiuti a monte, riuso degli oggetti, poi raccolta differenziata con tariffazione puntuale, solo infine riciclo e pochissimo recupero energetico. Chi inquina di più, deve pagare di più

Per quanto riguarda l’energia, naturalmente occorre un bilancio energetico cittadino, che ovviamente non c’è e noi lo faremo per valutare le decisioni che si assumono. Una volta nota la situazione di fatto, la Città potrà adottare una politica volta alla riduzione del fabbisogno energetico complessivo e all’abbandono più rapido possibile di ogni fonte energetica il cui utilizzo lasci un’eredità negativa sulle spalle delle prossime generazioni. La Città potrebbe promuovere la produzione diffusa di energia da fonti rinnovabili, puntando anche alla massima corresponsabilizzazione degli utenti, soprattutto le utenze industriali e produttive. Si spingeranno le comunità energetiche eque e solidali.

Il quadro normativo nazionale, col Decreto legislativo 199/2021, fornisce alcune opportunità e individua strumenti per operare in tal senso. La nostra amministrazione sa già ora come utilizzare le possibilità offerte dal decreto e studierà le modalità per coinvolgere i cittadini. Di certo, dell’ampia superficie comunale impermeabilizzata, una parte non piccola potrebbe ospitare impianti di produzione di energia da rinnovabili, anche solo facendo riferimento alle coperture non assoggettate a vincoli e al netto di quelle male esposte: potremmo pensare ad utilizzare le coperture dei numerosi capannoni industriali (mai suolo e prati!) che potrebbero senza particolari difficoltà ospitare impianti fotovoltaici per qualche MW di potenza. Anche una parte non trascurabile dei numerosissimi condomini cittadini potrebbe ospitare dei gruppi di auto-consumatori che agiscono collettivamente, secondo la definizione del Decreto legislativo 199/2021 e della precedente Legge 8/2020; poi, la consapevolezza: illustreremo ai cittadini questa opportunità fornendo un sostegno, quanto meno informativo, adeguato. La nostra visione vuole vedere il realizzarsi delle reti energetiche locali, solidali e l’autosufficienza, come modello a tendere.

Bisogna ovviamente anche essere molto attenti ai risvolti sociali ed economici delle scelte che si fanno e ai criteri che si usano per valutarne il successo e l’efficacia. Al riguardo viene ancora sistematicamente utilizzato come indicatore il PIL, anche se già da molto tempo è chiaro che tale parametro non è (o non è più) adeguato a misurare la qualità della vita all’interno delle nostre società. Il Parlamento italiano ha approvato, con la legge 163/2016, l’introduzione di un gruppo di indicatori collettivamente indicati con l’acronimo BES (Benessere Equo e Sostenibile) prescrivendo di usarli come strumento di valutazione delle politiche economiche del governo. Da allora ogni anno una relazione basata sull’andamento dei BES accompagna l’approvazione parlamentare del Documento di Economia e Finanza. Certamente anche i servizi delle nostre città concorrono a raccogliere e trasmettere all’ISTAT per l’annuale rapporto le necessarie informazioni sull’andamento appunto dei BES. Noi useremo quelli per valutare l’efficacia delle politiche della città.

Noi proponiamo di istituire l’Assessorato del Ben-Essere Equo e Sostenibile, al posto o al fianco e a controllo, di quello dello “Sviluppo” Economico, con relative figure adeguate a capo. Non perseguiremo sviluppo per pochi, bensì ben-essere equo per tutti. (per la nostra definizione di ben-essere, si veda la nota 4 in appendice)

La condizione di emergenza e di urgenza in cui ci troviamo purtroppo non è un semplice modo di dire. Tutti devono farsene carico ma certamente le spalle degli amministratori, dato il ruolo che svolgono, debbono sopportare un peso maggiore di quelle dei più. Le scelte certo non sono facili, ma debbono essere consapevoli ed è così che si può trovare il necessario consenso da parte dei cittadini. Noi ne siamo consapevoli.

La conversione economica dell’ecologia anche a Lissone non può attendere oltre, ma a guidarla ci vuole chi ha visione, coraggio, competenza.

SEZIONI DI PROGRAMMA



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