GENITORI, RAGAZZI, BAMBINI, DONNE, DIRITTI, SPORT

Una città giusta, solidale, inclusiva


Parole chiave:

Una città a misura dei bambini, che torneranno a giocare in strada

 Formazione alla inclusione Donne al centro

Le differenze sono un valore

Lo sport alla portata di chiunque


Rendere Lissone una città che pensa a bambini e ragazzi
  1. Aumentare i parchi pubblici attrezzati per bambini, gli alberi.
  2. Prevedere l’aumento di posti per nidi e materne pubbliche oggi insufficienti, a prezzi calmierati. Favorire la nascita degli asili nido aziendali.
  3. Promuovere la conoscenza degli strumenti di comunicazioni a tutela dei bambini possibili vittime di violenza e sopraffazione.
  4. Attraverso la messa in sicurezza dei quartieri e l’abbassamento dei limiti di velocità, installando dissuasori e riduttori di velocità, e anche istituendo zone a 20 km/h nei quartieri, i bambini potranno tornare a giocare in certe strade dei quartieri.

Sostenere attivamente la famiglia
  1. Rinnovare il bonus baby-sitting con limiti di reddito (ISEE da definire) per chi fa telelavoro o Smart working.
  2. Istituire un servizio di assistenza comunale per le mamme con un programma di welfare dedicato(vd esperienze francesi: assistenti sociali per la ripresa, corsi di ginnastica/piscina, informazioni sulle combinazioni di tags mutter o asili nidi).

Affermare i diritti e proteggere la diversità di genere
  1. Raggiungere una reale parità di genere che si realizzi attraverso la parità salariale e la genitorialità condivisa tra uomini e donne. Il contrasto alla violenza di genere deve essere perseguito attraverso la formazione in ogni ordine e grado scolastico e il sostegno a ogni tipologia di nucleo famigliare.
  2. Prevenire e contrastare la discriminazione e la violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale, sull'identità di genere e sulla disabilità.
  3. Proteggere le vittime di violenze e i loro figli, invertire l’attuale prassi che costringe le vittime a lasciare la propria residenza (vedi Sentenza di Trento – Giudice Raimondi) prevedendo per esempio centri di accoglienza per i violenti. Con la gestione dei centri antiviolenza, abilitati e formati a svolgere tale compito.
  4. Realizzare una campagna di comunicazione per la conoscenza del numero verde antiviolenza 1522, con la finalità di sensibilizzare la cittadinanza e pubblicizzare al massimo l’esistenza e i servizi dei centri antiviolenza.
  5. Attivare centri antidiscriminazioni che tutelino non solo le persone vittime di reati razziali ma anche vittime di omolesbobitransfobia-misoginia ed abilismo sul territorio metropolitano; tali centri dovrebbero dare sostegno e riparo alle vittime.
  6. Organizzare attività educative nelle scuole che propongano la promozione della cultura del rispetto, dell'inclusione e delle diversità al fine di contrastare ogni pregiudizio.
  7. Istituire corsi di formazione per tutti i dipendenti comunali sul contrasto alla violenza di genere.
  8. Promuovere a modificare gli stereotipi sulla divisione dei ruoli di ogni ordine e grado, per assicurare lo stesso numero di presenze maschili in professioni tipicamente femminili, affinché il concetto di pari opportunità possa essere applicato in ogni senso.

Lissone, città dello sport per tutti

  1. La promozione e il sostegno dello sport (amatoriale, dilettantistico, giovanile, professionista) in una città che abbia l’ambizione di essere accogliente, inclusiva, moderna, europea, e che ha tuttora eccellenze di settore, è di primaria importanza; lo sport, non solo quello dei grandi eventi ma quello alla portata di tutti e di tutte, è in grado di produrre benessere, salute, aggregazione, coesione sociale.
  2. In quest’ottica sottoscriviamo i 13 punti del Manifesto dello Sport di Mauro Berruto che rappresenta in modo chiaro e efficace le azioni da intraprendere anche a Lissone.
  3. Promuovere ed incentivare la riqualificazione di aree dismesse finalizzata alla creazione di  luoghi deputati allo sport. Non si faranno più palazzetti o piste di skate su suolo libero.
  4. Sostenere progetti finalizzati allo sviluppo di attività sportive e motorie rivolte alle categorie più fragili
  5. Educare e sensibilizzare la cittadinanza alla stretta relazione che intercorre tra attività sportiva e sostenibilità ambientale e sociale.