Una città giusta, solidale, inclusiva
Parole chiave:
Una città a misura dei bambini, che torneranno a giocare in strada
Formazione alla inclusione Donne al centro
Le differenze sono un valore
Lo sport alla portata di chiunque
Rendere Lissone una città che pensa a bambini e ragazzi
- Aumentare i parchi pubblici attrezzati per bambini, gli alberi.
- Prevedere l’aumento di posti per nidi e materne pubbliche oggi insufficienti, a prezzi calmierati. Favorire la nascita degli asili nido aziendali.
- Promuovere la conoscenza degli strumenti di comunicazioni a tutela dei bambini possibili vittime di violenza e sopraffazione.
- Attraverso la messa in sicurezza dei quartieri e l’abbassamento dei limiti di velocità, installando dissuasori e riduttori di velocità, e anche istituendo zone a 20 km/h nei quartieri, i bambini potranno tornare a giocare in certe strade dei quartieri.
Sostenere attivamente la famiglia
- Rinnovare il bonus baby-sitting con limiti di reddito (ISEE da definire) per chi fa telelavoro o Smart working.
- Istituire un servizio di assistenza comunale per le mamme con un programma di welfare dedicato(vd esperienze francesi: assistenti sociali per la ripresa, corsi di ginnastica/piscina, informazioni sulle combinazioni di tags mutter o asili nidi).
Affermare i diritti e proteggere la diversità di genere
- Raggiungere una reale parità di genere che si realizzi attraverso la parità salariale e la genitorialità condivisa tra uomini e donne. Il contrasto alla violenza di genere deve essere perseguito attraverso la formazione in ogni ordine e grado scolastico e il sostegno a ogni tipologia di nucleo famigliare.
- Prevenire e contrastare la discriminazione e la violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale, sull'identità di genere e sulla disabilità.
- Proteggere le vittime di violenze e i loro figli, invertire l’attuale prassi che costringe le vittime a lasciare la propria residenza (vedi Sentenza di Trento – Giudice Raimondi) prevedendo per esempio centri di accoglienza per i violenti. Con la gestione dei centri antiviolenza, abilitati e formati a svolgere tale compito.
- Realizzare una campagna di comunicazione per la conoscenza del numero verde antiviolenza 1522, con la finalità di sensibilizzare la cittadinanza e pubblicizzare al massimo l’esistenza e i servizi dei centri antiviolenza.
- Attivare centri antidiscriminazioni che tutelino non solo le persone vittime di reati razziali ma anche vittime di omolesbobitransfobia-misoginia ed abilismo sul territorio metropolitano; tali centri dovrebbero dare sostegno e riparo alle vittime.
- Organizzare attività educative nelle scuole che propongano la promozione della cultura del rispetto, dell'inclusione e delle diversità al fine di contrastare ogni pregiudizio.
- Istituire corsi di formazione per tutti i dipendenti comunali sul contrasto alla violenza di genere.
- Promuovere a modificare gli stereotipi sulla divisione dei ruoli di ogni ordine e grado, per assicurare lo stesso numero di presenze maschili in professioni tipicamente femminili, affinché il concetto di pari opportunità possa essere applicato in ogni senso.
Lissone, città dello sport per tutti
- La promozione e il sostegno dello sport (amatoriale, dilettantistico, giovanile, professionista) in una città che abbia l’ambizione di essere accogliente, inclusiva, moderna, europea, e che ha tuttora eccellenze di settore, è di primaria importanza; lo sport, non solo quello dei grandi eventi ma quello alla portata di tutti e di tutte, è in grado di produrre benessere, salute, aggregazione, coesione sociale.
- In quest’ottica sottoscriviamo i 13 punti del Manifesto dello Sport di Mauro Berruto che rappresenta in modo chiaro e efficace le azioni da intraprendere anche a Lissone.
- Promuovere ed incentivare la riqualificazione di aree dismesse finalizzata alla creazione di luoghi deputati allo sport. Non si faranno più palazzetti o piste di skate su suolo libero.
- Sostenere progetti finalizzati allo sviluppo di attività sportive e motorie rivolte alle categorie più fragili
- Educare e sensibilizzare la cittadinanza alla stretta relazione che intercorre tra attività sportiva e sostenibilità ambientale e sociale.