RIFIUTI, RICICLO, RECUPERO

Primo: non buttare 

Economia Circolare   

Da rifiuto a risorsa

Spostare il fine dalla raccolta differenziata, alla mancata produzione di rifiuti


La normativa italiana definisce rifiuto: «Qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l'intenzione o abbia l'obbligo di disfarsi»

Cambiare la mentalità dei cittadini nella nostra età consumistica è una delle grandi sfide. Riduzione, Riuso, Riciclo, sono i binari del nostro lavoro. Riteniamo utile che si vada verso un  gestore unico, almeno per il verde e i rifiuti, di natura pubblica.

Oggi a Lissone si hanno discreti numeri di raccolta differenziata, ma questi non significano nulla: mentre ora il fine è la raccolta differenziata, noi sposteremo il fine alla mancata produzione di rifiuti. Il poco residuo generato, da differenziare, andrà monitorato nel suo percorso a valle, cosa ora ignota, e si dovrà porre molta attenzione alla riduzione drastica della plastica e imballaggi. Si dovranno garantire alti tassi di riciclo della poca plastica prodotta e utilizzare l’umido come risorsa per la città stessa, l’agricoltura e altre pratiche.



Quindi è necessario:

  1. Promuovere la realizzazione di centri di riparazione e rigenerazione dei prodotti, scambio.
  2. Destinare degli spazi di proprietà pubblica alla realizzazione di centri di Edilizia Circolare in cui far confluire, per il futuro riutilizzo, prodotti derivanti da demolizioni e ristrutturazioni.
  3. Rimozione degli ostacoli alla trasformazione dei rifiuti in risorse, come avviene in altre città europee, per prevenire e sanzionare gli eco-reati legati al trattamento dei rifiuti, per aumentare il recupero della materia (umido, plastica e loro utilizzo) e favorire l’economia circolare;
  4. Introduzione di un sistema di tariffazione puntuale che non premi chi spreca (es. sacco  con il chip, già esistente ma servizio non attivato) ma adegui i costi alle reali quantità conferite come rifiuto per scoraggiarne la produzione.
  5. Attivazione di un piano di riciclerie di quartiere, che favoriscano circuiti di economia circolare, permettendo il riutilizzo dei prodotti dismessi da parte dei cittadini.
  6. Abolire nelle mense scolastiche la plastica monouso (già fuori legge) e in generale qualsiasi contenitore usa e getta a favore dell’uso di stoviglie e posate di porcellana, ceramica e acciaio.
  7. Sarà fatto divieto stoccare in capannoni qualunque tipo di rifiuto, soprattutto se incendiabile e plastico, per evitare a monte l’odioso fenomeno degli incendi nottetempo dei capannoni riempiti di rifiuti. Saranno perciò fatti numerosi controlli a campione e senza preavviso alle numerose strutture sul territorio comunale, collaborando con le forze dell’ordine.
  8. Si disincentiverà l’acquisto di acqua in bottiglia, valorizzando l’acqua di rubinetto, previe riverifiche più complete della qualità dell’acqua di rete, che includano analisi anche sui pesticidi, fitofarmaci, residui di  sintesi biochimica industriale. Svilupperemo una rete di casette dell’acqua, sempre pubbliche, più di una in ogni quartiere e in centro, dove i cittadini si  potranno approvvigionare a costi estremamente contenuti, riutilizzando i contenitori di acqua, possibilmente in vetro. L’acqua per noi è e sarà sempre un bene pubblico, economico, prezioso, da non sprecare.