LISSONE E IL CONTRASTO ALL’ILLEGALITÀ MAFIOSA: AGIRE SU DUE FRONTI

Una città in cui prevale la cultura della legalità 


Parole chiave:

Mani sporche sulla città 

Educazione civica

Città nella legalità


Inutile negare l’alto  tasso di penetrazione criminale in Brianza. La questione ambientale è diventata improcrastinabile e dirimente per tutti i livelli di impegno civile ed Istituzionale. Di questa grande sfida dei nostri tempi è parte integrante la conoscenza dei fenomeni di criminalità ambientale, la loro prevenzione e il loro contrasto. Tutti gli osservatori più attenti e più qualificati del fenomeno mafioso indicano questa storica attitudine delle mafie alla criminalità ambientale come un volano strategico del futuro delle organizzazioni stesse e come anello cruciale delle loro interconnessioni con la Società e con lo Stato.


Si rende necessaria, quindi, un’azione efficace di osservazione e di prevenzione costante, che preceda largamente le obbligate e necessarie azioni della magistratura.


Per queste ragioni è diventato obbligatorio dotare le Amministrazioni di strumenti collegiali specifici su ecologia e criminalità organizzata.


Sviluppare l’educazione e l’informazione della cittadinanza
  1. sul fronte dell’educazione e informazione civica, far leva sulla nuova legge dell’educazione civica per sviluppare percorsi, accedere a finanziamenti interni ai programmi anche sul tema ambiente, legalità ed ecologia;
  2. istituire un comitato educativo ristretto, a supporto dei competenti organi di Giunta ed in particolare dell’Assessore competente e composto da riconosciuti esperti dei temi ambientale ed educativo, che elabori proposte formative e divulgative rivolte prioritariamente alle Scuole e le metta liberamente a disposizione dei Docenti e degli istituti interessati;
  3. favorire inoltre il rapporto del territorio, ed in particolare delle agenzie formative, con il Comune sui temi della sensibilità ambientale e del contrasto alle ecomafie e garantisca qualificato supporto tecnico agli organi Comunali.

Far della prevenzione la prima cura dell’illegalità
  1. Sul discorso opere pubbliche e appalti saranno necessari, oltre che dei controlli sulle infiltrazioni mafiose, di specifiche azioni preventive non solo rispetto all'impatto ambientale ma anche rispetto al rischio dovuto al ciclo del cemento e al traffico dei molti rifiuti che ne derivano. Queste azioni possono diventare un modello virtuoso anche a livello provinciale.
  2. Si farà una task force specifica per curare il dossier “illegalità del territorio” che si occuperà anche della prevenzione del fenomeno dei capannoni adibiti a stoccaggio di rifiuti illeciti.