ECOLOGIA DELLA RETE E INNOVAZIONE TECNOLOGICA DIGITALE

Parole chiave:

Principio di precauzione 

La salute al primo posto

Niente che non sia necessario 

Azzeramento digital divide


La rete è fonte primaria di condivisione di informazioni, ma è uno strumento e come tale deve essere utilizzato in modo ecologico. La tecnologia 5G può essere parte di questa evoluzione, ma a patto di rispettare certi vincoli, punto di incrocio e convergenza di 3 fondamentali elementi: innovazione tecnologica e digitale, partecipazione civica, tutela della salute umana.

Premesso che è preferibile disporre di banda larga tramite reti fisse a larga banda + Wi-fi, controlleremo che le nuove installazioni 5G siano il più possibile co-locate e che non irraggino l’ambiente cittadino con più potenza del dovuto, tramite ulteriori controlli richiesti ad ARPA.

Valuteremo anche le alternative a larga banda rappresentate dallo standard WI-FI 6


  1. Sviluppo human-like del digitale

    1. Utilizzare i dati in modalità open-source, facendo dei big data una risorsa pubblica e non una risorsa privata. Occorre esplorare alternative al copyright come i “creative commons”, e “copyleft“(software libero).

    2. Abbinare la didattica a distanza il più possibile ad altre metodologie come l’educazione all’aperto, per evitare il fenomeno della desertificazione digitale.

    3. Azzerare il “digital divide” (divario digitale), soprattutto nelle zone più disagiate della città, fenomeno che accelera le disuguaglianze e peggiora la qualità di vita e di relazione. Considerare per questo l’opzione Fixed Wireless Access tramite accordi con operatori di settore.


  1. Proteggere i dati digitali in possesso alle pubbliche amministrazioni, che non   devono essere ceduti.


  1. Approfondire con imparzialità lo sviluppo del 5G e delle altre tecnologie di interconnessione

    1. Il dibattito sul 5G, tecnologia peraltro commerciale, deve capire meglio se promuoverlo più in ambito solo settoriale e verticale, focalizzandolo localmente più sulle vere necessità di tecnologia  per l’industria 4.0, per la telemedicina, per le grandi infrastrutture di pubblica utilità quali la pubblica sicurezza, i pronto soccorso, le arterie di grandi collegamenti stradali e autostradali, i trasporti intelligenti ecc.…, non ravvisandone la necessità per l’uso personale dei cittadini, già coperti da 3, 4 G e reti fisse ad alta capacità.

    2. Informare adeguatamente i cittadini sui possibili rischi per la salute delle onde radio (tutte, non solo quelle del 5G) come previsto dalla nostra Costituzione.

    3. Mettere a punto un Regolamento per l’installazione di tutte le stazioni radio base a Lissone: non solo quelle 5G, con lo scopo di tutelare i gruppi più sensibili della popolazione, in primis i bambini e le persone ammalate, escludendo ad es. le scuole, i parchi giochi, gli ospedali, le biblioteche, ecc.

    4. Predisporre aree a bassa esposizione elettromagnetica per proteggere coloro che accusano malessere se esposti a radio frequenze (RF) o che non acconsentono all’esposizione e per tutelare i bambini e le donne incinte; aree che comprendano scuole materne, elementari e medie, uffici pubblici, parchi e giardini, biblioteche, giovandosi ovunque possibile della connessione con fibra ottica, già molto diffusa a Lissone.

    5. Applicare da subito in tutti gli edifici della PA quanto stabilito dal DM Ambiente 11.10.2017 per ridurre l’esposizione a RF indoor: utilizzare la connessione via cavo o utilizzare il sistema PLC. In tal modo si evita l’esposizione ai Wi-Fi, che emettono RF di elevata frequenza (microonde)



  1. Promuovere la salute digitale a 360°

    1. Promuovere nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione civica all’uso dello smartphone e di altri dispositivi digitali mobili (tablet, ecc.) di cui la comunità scientifica mondiale ha da tempo segnalato la nocività e pericolosità nell’uso continuo e prolungato, e nella sua permanenza quotidiana e stabile sul corpo umano con conseguenze cancerogene, di sterilità maschile, e per i feti di alterazioni dello sviluppo del sistema nervoso, ecc. Quanto sopra può essere realizzato avvalendoci delle competenze già presenti in ATS MB, che è al servizio della tutela della Salute Pubblica.

    2. Appoggiare il Principio di Precauzione, che è un obbligo di legge per l’Italia (essendo previsto nella legge 36/2001)

    3. Mantenere il valore di 6 Volt/metro come Valore di Attenzione a tutela della popolazione dagli effetti cronici (vedasi DPCM 8/7/2003) prendendo posizione pubblicamente contro i tentativi già esperiti da più parti di innalzamento di tale valore

    4. Chiedere il riconoscimento del valore di 0,6 Volt/metro come Obiettivo di Qualità.

    5. Chiedere il ripristino dei 6 minuti come arco di tempo per verifica del rispetto dei limiti di legge (previsti dal D.lgs. 259/2003 “Codice delle comunicazioni elettroniche”), abolendo le  24 h introdotte successivamente.