APPENDICE

1. Fare e gestire i parchi, una visione per la città: forestazione e biodiversità, incremento del Capitale Naturale


Incrementare il capitale naturale, in città e in campagna, attraverso la forestazione e l'estensione, ovunque possibile, di piantagioni di arbusti, erbacee perenni, prati polifiti, che incrementino la biodiversità: Occorre restituire permeabilità e natura, de pavimentare, deimpermeabilizzare, riaprire sempre e comunque rogge, corsi d'acqua, aree umide e valorizzare quelle esistenti.

Occorre riaccogliere la natura in città, sapendo che nulla vi è di naturale e consci che chi ci ha preceduto l’ha cancellata: per farlo bisogna che questo principio diventi senso di responsabilità collettiva di cui tutti dobbiamo farci carico.


2. LEGALITÀ E LOTTA ALLE MAFIE


La Direzione Distrettuale Antimafia di Milano ha recentemente reso noto come in tutti i procedimenti per mafia della Lombardia nord – occidentale vi sia un traffico illecito di rifiuti, o comunque un reato ambientale. Intere filiere criminali, ricche delle loro reti di relazione devianti e della discendente reputazione criminale, si sono negli ultimi anni orientate su questa tipologia di reati, operando dei complessivi investimenti strategici che per la prima volta da molti decenni hanno reso contendibile l’assoluto primato del traffico di stupefacenti. Rispetto al narcotraffico, infatti: le risorse economiche derivanti dai reati ambientali; la loro minor punibilità di fronte alla legge; la capacità di coltivare, attraverso questi reati, relazioni di secondo livello utili all’allargamento dell’area grigia; il minor allarme sociale ancora oggi percepito rispetto a questi fenomeni; hanno, nel loro insieme, favorito una naturale transizione delle attività delle organizzazioni mafiose a Milano e nell’area di influenza del Milanese e provincia di MB.


A questo quadro di contesto si aggiunga l’attuale questione del rinnovo dei piani cave, strettamente legata ai traffici di rifiuti e affrontata con approssimazione dalla competente istituzione Regionale, nonché il progressivo impoverimento degli strumenti di controllo sui traffici transfrontalieri dovuto a scelte di investimento della Regione, oltre che il nuovo corso assunto dalle Istituzioni rispetto agli investimenti in difesa dell’ambiente, oggi già più impattanti di un tempo e in prospettiva con un ruolo di primato nel complesso degli investimenti pubblici. I dati che vengono forniti da Eurispes, dall’arma dei Carabinieri, dall’osservatorio permanente su ambiente e illegalità di Legambiente e da tutte le agenzie preposte, dimostrano come il business illegale attiri inoltre la presenza di nuove organizzazioni criminali, anche straniere, e la formazione di network e lobby illegali: veri e propri sistemi organizzati costruiti per impossessarsi di risorse naturali private e pubbliche a partire dai cicli del cemento e dei rifiuti.


La nostra regione è al settimo posto per il numero dei reati ambientali. L’ultimo rapporto ecomafia  2019, dimostra anche in relazione alla nuova legge 68/2015, un numero in crescita di infrazioni, arresti e sequestri. Si rileva un sistema organizzato di colonizzazione di interi settori economici a partire dalla movimentazione terrà fino al settore agroalimentare, passando per le omesse bonifiche di territori devastati e inquinati. Si è, inoltre, evidenziato il coinvolgimento in sistemi di corruzione di funzionari e pubbliche amministrazioni, incapaci di controlli efficaci. Il ruolo dell’amministrazione pubblica deve essere libero dai condizionamenti di poteri privati e da flussi finanziari il più delle volte ormai anonimi.


3. Come contrastare il fenomeno delle costruzioni edilizie, che vanno fermate, inclusi i permessi pregressi per costruire.



Creeremo una task force di esperti e avvocati di settore, ci avvarremo della  consulenza di esimi esperti di suolo (ad esempio, il Prof. Ing. P. Pileri) per capire come bloccare i numerosi permessi per costruire in essere nelle amni dei costruttori-speculatori e faremo di tutto per bloccare il progetto edilizio del Pratone di V. Bernasconi, che sarà trasformato in foresta naturale, oasi, stagno, orto per agricoltura elementare.

Quel che la nostra amministrazione farà tra le prime azioni appena insediata, sarà una variante del PGT assieme a una VAS che dichiarerà l’estrema gravità della situazione del suolo e dell’ambente lissonese e quindi, senza all’inizio togliere nulla ai diritti acquisiti (ma lavoreremo anche su quel fronte), si potrà rincarare di molto la dose di compensazioni ecologiche che il costruttore dovrà rendere alla collettività, fino a rendere poco desiderabile e conveniente speculare sul suolo comunale e costruire nuove palazzine anche sull’esistente. 

Se questa fase non passa, allora interverranno tutte le considerazioni sul bilancio del carbonio che il progetto edile implica e il costo legato alla perdita di suolo che sarà introdotto nel bilancio comunale. Sarà molto difficile a questo punto costruire anche un solo pilastro sul nostro territorio.

Oltre a tutto questo, sul Pratone di V. Bernasconi e in tutti gli altri terreni cercheremo di costituire un vincolo idrogeologico o paesaggistico, cercando poi di tentare una rimozione dell’edificabilità (come ha fatto il sindaco di Lauriano negli anni scorsi).

In Generale, il nostro indirizzo sarà comunque sempre quello della prevenzione, a monte: il suolo dobbiamo tutelarlo molto ma molto prima che diventi un progetto urbanistico. E diffonderemo la cultura del suolo, anche tra i dirigenti di settore.

4. Il vero ben-essere non è legato alla ricchezza economica


La politica e la società finora sono state troppo incentrate sull’associare il benessere alla possibilità di guadagnare, comprare, accumulare, consumare merci, ossia con il consumismo.

Noi riteniamo che potremmo realizzare già oltre la metà del nostro programma, ossia la conversione culturale e economica dell’ecologia nel nostro paese, se solo riuscissimo a far accettare almeno a una parte della popolazione che un sistema economico che si proponga di migliorare il ben-essere degli esseri umani e a ridurre le diseguaglianze non si lascia ingabbiare nella dimensione monetaria, com’è quella attuale.     Esso non trascura l'importanza del benessere materiale e si propone di creare le condizioni per cui tutti possano accedervi, ma sa che il benessere dipende in misura ancora maggiore dalla tutela dei beni comuni, dei più̀ deboli, della bellezza e salubrità dei luoghi in cui si vive, della sovranità̀ e sufficienza alimentare, dell'autosufficienza energetica, del sapere tradizionale, delle possibilità̀ di coltivare la propria creatività̀ e di soddisfare le proprie esigenze di conoscenza disinteressata. In una parola di tutto ciò̀ che non si può̀ comprare col denaro e dà un senso alla vita molto più̀ di ciò̀ che si può̀ comprare.